Last Updated on 27/07/2024 by bowman
Siamo al terzo rendiconto semestrale per Boezio, un portafoglio molto semplice che serve a capire cosa accade quando si applica un approccio ‘flessibile’ (con asset allocation che varia nel tempo) multi-strategia ed a capitalizzazione dei dividendi ad evoluzione.
L’evoluzione vuol dire utilizzare i dividendi per acquisire, di volta in volta, asset più rischiosi della media del portafoglio, nel nostro caso azionari.
La Multi-Strategia è fissare il portafoglio su alcuni punti fermi che dovrebbero essere il motore dell’investimento.
Nel caso di Boezio:
– L’evoluzione già detta verso azionari tendenzialmente decorrelati dal resto del portafoglio
– Il dollaro come valuta ‘principe’ nella quale investire tramite obbligazionario
– L’opposizione di investimenti a tema petroliferi/energetico e asset azionari su settori innovativi a buon dividendo (tecnologia, farmaceutica)
La crisi Covid è interessante per assistere a cosa accade a queste strategie ”multistrategy” (adotatte da tanti fondi flessibili) quando c’è un movimento asimmetrico tra asset del portafoglio molto forte.
C’è compensazione… ma salvo botte di fortuna è parziale ed inefficiente e molti strumenti di ‘copertura’ (es. noi abbiamo preso gli short verso il dollaro) servono a far vedere che c’è chissà quale attenzione da parte del gestore del fondo e poco più… perché anch’essi si rivelano spesso un inutile costo.
Nel caso di Boezio:
– I tematici Tecnologici e Farmaceutici hanno premiato, Siemens e Astrazeneca in 6 mesi sono cresciuti di valore, oltre a distribuire dividendo.
– Il petrolifero ha avuto un crollo storico, impressionante, ed ha compromesso la performance di buona parte del portafoglio. Sia negli ETF sciaguratamente esposti alle sue fluttuazioni, sia nell’obbligazione (oltretutto argentina) YPF che si è molto svalutata ed è diventata ancora più rischiosa
– L’asset azionario è risultato difensivo, però a inizio febbraio 1 dollaro valeva oltre 0,9 euro, ora ne vale solo 0,85 e gli short, come sempre fanno quando tenuti a lungo, non hanno certo compensato…
In conclusione Boezio mostra la fragilità delle multi-strategie: se qualcuna premia ma le altre remano contro si fa spesso peggio che con un investimento diversificato che cerca ‘passivamente’ di cogliere le opportunità del mercato, e questo ritorna a molte delle mie strategie di diversificazione. Tuttavia anche una semplice strategia come Boezio ha senso in una ragione di ciclicità degli investimenti: la speranza è che i vari ‘temi’ in cui investe abbiano alternanze di fasi negative e positive, ma nel tempo tutti producano più ricchezza di quella che consumano (banalmente i bond in dollari hanno le cedole, le azioni i dividendi etc…) che, accumulando in asset via via più rischiosi ma auspicabilmente redditizi, alla fine dell’orizzonte temporale abbiano portato guadagno.
Nei sei mesi (difficilissimi per tutto il mondo) tra inizio febbraio 2020 e inizio agosto 2020, si sono verificati i seguenti eventi di portafoglio:
– Sono state incassate 995,615 euro di dividendi e cedole nette
– E’ stata esercitata dalla Banca Mondiale una CALL sul titolo XS1365236196 World Bank USD 1,75 call 29/03/2026 a fine marzo. Questo si è reso ovviamente conveniente per la banca mondiale a causa del brusco abbattimento dei tassi sul dollaro, che ha reso conveniente rimborsarlo a 100: i rischi delle obbligazioni con la CALL! Avendolo comprato a 91,87 abbiamo realizzato un capital gain di 155,84 euro, che ha ridotto l’importo di rimborso a 16200 euro netti, ma abbiamo anche incassato l’ultima cedola di 106,31 euro netti.
Questo porta la liquidità disponibile al 3 agosto a 17308,135 euro.
Come da mio mandato devo reinvestire l’obbligazione scaduta in obbligazionario, possibilmente USD e esposto ai temi d’investimento che mi sono dato (energetico, farmacologico etc…). In questo momento trovo una buona scelta nell’ETF di Vanguard IE00BZ163L38 Vanguard USD EM Mkts Gov. Bonds. Il governativo dei paesi emergenti è esposto all’energetico ed alle materie prime, è in dollari e distribuisce un ottimo dividendo che potrò utilizzare per la mia “evoluzione di portafoglio”.
La restante liquidità la utilizzo per consolidare l’investimento azionario “decorrelato” che avevo già intrapreso a febbraio: aggiungo 63 quote di indice della borsa di Tokyo, l’ETF xTrackers Nikkey 225, che mi diversifica per continente, valuta, asset… un pò tutto insomma.
Il risultato finale al 3 agosto 2020 è il seguente:
Oggi Boezio vale 100675,98 euro, che rispetto ai 99300 iniziali rappresenta una crescita a 18 mesi del +1,38%.
Ovviamente i gravi colpi del petrolifero e del dollaro hanno inciso per 5090 euro in 6 mesi nel capitale di Boezio, con una svalutazione del 4,81% in 6 mesi.
P.C. 03.08.2020
Buongiorno. Volevo ringraziarla per queste lezioni. Io mi permetto di tanto in tanto di farle delle domande che spero non le rubino tempo.
Come mai di tanto in tanto in questi portafogli inserisce dei titoli così platealmente rischiosi (in questo caso YPF) su cui pochi si azzarderebbero a scommettere un euro?
Fa parte dell'"esercizio"?
Grazie
Francesco
Sì, fa parte dell'esercizio. In molti portafogli reali ci sono prodotti costosi, prodotti efficienti, prodotti comprati a caso, prodotti in perdita clamorosa da 20 anni e prodotti rischiosissimi. Sapessi quanti ne ho dovuti bilanciare nonostante la presenza di obbligazioni illiquide, subordinate che non si riuscivano a vendere (ne ricordo uno con un Perpetual bond Groupama che ai tempi del default greco andò a -80%), azioni azzerate da secoli (ma magari gonfie di minus da utilizzare). Quindi nei portafogli "flessibili", quelli più a 'capoccia del gestore' (es. Pericle, Boezio) ci schiaffo dentro YPF, azioni o bond argentini, subordinate, certificati e quant'altro. Perché? Perché vediamo che impatto hanno su un portafoglio comunque DIVERSIFICATO, io lo so, così razionalizza anche il lettore. Come vedi qui è un nell'elemento di volatilità quell'obbligazione, tutto quel dollaro… i petroliferi, le singole azioni! Eppure un portafoglio come Boezio è più simile al portafoglio dell'italiano medio (con la sua obbligazione subordinata, la tasso misto in valuta comprata allo sportello, l'azione della banca del cuore e fondi vari) delle simulazioni più equilibrate di ETF a costi ridotti e ben bilanciati. Comunque quando tratto i portafogli non faccio mistero che ce ne sono alcuni costruiti meglio ed altri estremi per un motivo o per un altro. È bello però confrontare cose che non sono tutte uguali… anche per chiedersi "ma il portafoglio di zia, così incasinato, che fine farà?!". Ecco, anche lì, con un po' di serenità, si può cercare di gestire il rischio. Qui gli interessi distribuiti dall'azienda elettrica del caos argentino sono finiti nell'indice azionario del disciplinato Giappone. Boezio anche se va in default YPF (che nel frattempo in un anno ha pagato quasi il 7%) verrà gestito. Il consulente risolve anche queste rogne o ci prova.
Aggiungo: non sai quanti fondi da banco flessibili di scarsa qualità hanno dentro prodotti sbilanciati come rischio come Boezio. Ieri leggevo un fondo "da banco" (venduto al retail con tunnel d'uscita) che dentro ha in pancia esattamente per gli stessi scopi di Boezio un bond Petrobras… le cui cedole vengono accumulate su fondi interni (della casa, ovvio… e assai più costosi e meno performanti degli ETF). Quindi Boezio è così perché è ispirato a fatti assolutamente reali o quantomeno realistici. Anzi magari averne che in 18 mesi stanno a +1,38 e da inizio febbraio solo -4,7%. 😉